"Quel giorno la sua assenza faceva più rumore del solito. Non riuscivo a sopportare il frastuono di quel silenzio. Mi sentivo una tossicodipendente di emozioni. L’astinenza prolungata dalla sua voce, dal suo profumo, dalle sue manie per l’ordine e la precisione, mi stavano scavando l’anima. Lo sguardo si perdeva in fondo alla stanza, alla ricerca di un flebile indizio della sua presenza che potesse provare a consolare l’assordante grido del mio dolore; sembrava non ve ne fosse traccia e che non vi fosse niente capace di attenuare lo squarcio della mia anima.
L’odore della sua pelle era svanito dalla sua vestaglia e dal suo cuscino; tutte le sue cose erano state lavate e riposte nell'ordine che a lei piaceva tanto rispettare. Corsi in cucina: ricordai che lei era solita preparare le pietanze in quantità maggiori di quanto non ce se servissero.