martedì 7 ottobre 2014

TRASFERIMENTO BLOG

Salve a tutti, questo blog non è più attivo. PSICHE NESSUNO E CENTOMILA si è trasferito.

Di seguito il nuovo indirizzo, per chi fosse interessato ai miei articoli:

http://psichenessunoecentomila.wordpress.com/

Colgo l'occasione per ricordarvi che Psiche è anche su Facebook!

Grazie a chi mi ha seguito finora e a coloro che vorranno continuare a farlo. Buona lettura!

lunedì 29 settembre 2014

Adolescenze difficili. Il faticoso mestiere di crescere









Gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita.  M. Barbery da"L’eleganza del riccio" 

martedì 2 settembre 2014

Sofferenza Emotiva. La strategia difensiva del riccio

Sofferenza Emotiva
"Il dolore è un maestro più abile del piacere. Pensa a te stessa come a una persona che si sta addestrando: le tue esperienze sono lezioni grazie alle quali puoi acquisire la saggezza che rende la vita più piena, ricca e facile".
Marcia Grad

Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un’altra è pensare che il tuo sia l’unico cammino. 
Paulo Coelho

Non c'è presa di coscienza senza dolore
C.G. Jung

mercoledì 13 agosto 2014

Paura di fallire e Cambiamento Interiore

Paura di fallire
Alcuni individui vivono all'interno di un rifugio fatto di paure partorite dalla propria mente. Sequestrati da mostri che abitano il proprio immaginario e che vengono proiettati all'esterno, nel mondo che li circonda che diviene improvvisamente minaccioso. Altre persone trascorrono il tempo alla ricerca di modi sempre nuovi, e spesso nocivi, per riempire il vuoto o quel senso di rumorosa solitudine che li attanaglia. C’è chi preferisce ritirarsi dalle relazioni pur di non accettare l’evidenza del fatto che la paura degli altri ha radici dentro se stessi.

sabato 19 luglio 2014

Il valore comunicativo del Silenzio

Il valore comunicativo del silenzio
C’è un silenzio pieno di solitudine ed uno così affollato da ostruire le vie d’uscita ed impedire alla bocca di pronunziare tutte le parole che si vorrebbero sbrigliare. E poi c’è quello di chi ritiene di aver parlato troppo e si è convinto che aggiungere altre parole servirebbe solo ad alimentare il proprio vissuto di frustrazione. 
C’è un silenzio di riflessione, quello che fa da sfondo ai bivi della vita, quando non si sa quale strada imboccare e si teme di sbagliare direzione per l’ennesima volta. 

martedì 20 maggio 2014

Il Bambino Arrabbiato


Ci chiedono di non provare rabbia invece di insegnarci che la rabbia è un'emozione come un'altra. Ci dicono che è sbagliato lasciarla esplodere ma non ci aiutano a contenerla. Ci suggeriscono di non lasciarla covare dentro perché ci procura il mal di pancia o ci impedisce di concentrarci a scuola quando la maestra ci chiede di ricopiare la sua lezione dalla lavagna, ma non ci spiegano come fare a non inibirla.Ci dicono che è la rabbia è sbagliata, così come è sbagliato lasciarla implodere o esplodere, ma non ci insegnano a GESTIRLA. Non ci dicono che la rabbia si può raccontare, che la si può contenere, che è possibile metterle un limite; che il limite necessita di un supporto esterno e che gli adulti devono aiutarci a rispettarne i confini.

domenica 11 maggio 2014

Per tutte le volte che hai fatto l'Equilibrista insieme a me

Per tutte le volte che il tuo soffio sulle ginocchia sbucciate le faceva guarire.
Per tutte le volte che spingendo l'altalena mi permettevi di toccare la luna con un dito. 
Per tutte le fiabe improbabili che mi hanno permesso di salutare con sicurezza la realtà per abbandonarmi nelle braccia di Morfeo. 
Per tutti i consigli non richiesti che si sono rivelati decisivi nei momenti di difficoltà. Per gli abbracci inaspettati, le coperte rimboccate, i giochi all'aperto, le poesie da imparare a memoria "come l'Ave Maria" altrimenti la maestra si arrabbiava. Per la vita da scoprire e le illusioni da abbandonare. 
Per i tuoi silenzi più eloquenti di qualunque conversazione. Per i tuoi sguardi clementi, le attese disattese e le soluzioni da inventare. Per la sabbia lasciata colare dal palmo della mano per farne un castello gotico che di artistico aveva solo il nome e di gotico l'aspirazione.

giovedì 8 maggio 2014

Elaborazione del Lutto nei Bambini

Il lutto si impone all'adulto come al bambino. 
Costituisce una prova di grande maturità tramite la quale ognuno prende coscienza della mortalità dell’essere umano, di se stesso come dei propri cari. 
Ma aiuta anche a prendere coscienza del fatto che la persona che muore non trascina i vivi con sé nella morte, non ferma la vita. D. Oppenheim

Solo coloro che si tengono lontani dall'amore possono evitare la tristezza del lutto. L'importante è crescere, tramite il lutto e rimanere vulnerabile all'amore. John Brantner

sabato 26 aprile 2014

La Mente e i suoi strumenti: la Proiezione


"Quando vedi rabbia negli altri, va e scava profondamente dentro di te e vedrai che quella rabbia si trova anche lì. Quando vedi troppo ego negli altri, va dentro di te e vedrai quell'ego seduto lì dentro. La dimensione interiore opera come un proiettore: gli altri diventano schermi e tu inizi a vedere dei film su di loro, che di fatto sono solo i nastri registrati di ciò che tu sei"  Osho

venerdì 11 aprile 2014

Marilyn. un'orfana in cerca d'Amore


C’era una volta una bambina timida, impacciata e balbuziente, che peregrinava da un orfanotrofio di Los Angeles all'altro. La donna che l’aveva messa al mondo, Gladys, rinchiusa in un ospedale psichiatrico con diagnosi che oscillavano dalla psicosi maniaco depressiva alla schizofrenia, attraversava sporadiche parentesi di lucidità prima di essere travolta da drammatiche cadute nel baratro della depressione. Anche Della, la mamma di Gladys, aveva terminato i suoi giorni nel letto di un ospedale psichiatrico, consumata dallo stesso male oscuro che avrebbe fagocitato sua figlia, un male che l’aveva trascinata nei meandri più bui della mente dopo il suicidio dell’amato padre. 

giovedì 3 aprile 2014

La Coppia. Un incastro (im)perfetto di mondi inconsci


"Sembravamo fatti per essere incastrati, come se nulla, prima di noi, avesse mai davvero combaciato" L. Stewart

Se solo ci potessimo toccare, se le nostre separate entità potessero incastrarsi come un puzzle cinese ... Amore: la felicità di combaciare perfettamente con tutti i pezzetti di te. E insieme il puzzle è risolto" Muriel Rukeyser

L'amore non è una passione. L'amore non è un'emozione. L'amore è una comprensione profonda del fatto che in qualche modo l'altro ti completa. Qualcuno ti rende un cerchio perfetto:la presenza dell'altro rinforza la tua presenza. Osho

lunedì 24 marzo 2014

Mancato Svincolo e Crisi di Coppia


"Cara suocera, per anni mi hai insignito del titolo di “figlia acquisita”. Mi hai accolto nella tua casa come un indesiderato ospite d’onore e invitato alla tua tavola imbandita come una mesta trovatella. Mi hai offerto le migliori pietanze del banchetto, quelle che tu ritenevi tali dall'alto della tua delirante e inesistente abilità culinaria e insignito per anni dei complimenti più falsamente lusinghieri. Hai contestato le mie opinioni solo perché non corrispondevano al tuo modo bigotto e sorpassato di leggere il mondo che ti circonda, riempiendo le nostre conversazioni di critiche e pregiudizi.   Ti sei spinta fino alle offese più gratuite, rivendicando il diritto di esprimere la propria opinione, ignara della differenza tra la libertà di espressione e la più basilare mancanza di rispetto. 

lunedì 17 marzo 2014

La Donna in Gravidanza: Sogni, Bisogni e Regressione.


"Sentire la vita che cresce dentro di me mi regala emozioni inconfessabili: mi sento divina, onnipotente e allo stesso tempo in finitamente piccola e inadeguata all'idea di assumermi le nuove responsabilità. Lo sento scalciare, esplorare il mio ventre come farebbe uno speleologo in una caverna appena scovata, nuotare nel mio mare caldo alla ricerca dei miei suoni. Ciò che sta accadendo dentro mi procura un turbinio indefinito di sensazioni inesplorate e di emozioni sconvolgenti. Sento dentro un concerto continuo di suoni eclettici ed imprevedibili: dalle più dolci sinfonie che mente umana possa pensare a potenti bombardamenti dark, da note delicate ed impercettibili a scosse improvvise in grado di procurarmi i più travolgenti turbamenti. Questo accade dentro di me. Fuori sembra vigere per la gran parte del tempo … IL SILENZIO. Questa discrepanza talvolta consente alla tristezza di prendere il sopravvento. Quando accade temo che la vita che cresce dentro di me possa avvertirlo. So che lo percepisce. E questo mi fa soffrire. Ho l’impressione di non riuscire a proteggerlo. Questo pensiero da vita ad un’escalation interminabile di fantasie catastrofiche. E questo mi fa sentire terribilmente in colpa: vorrei trasmettere al mio bambino solo le stesse indescrivibili emozioni di gioia che lui mi sta regalando da quando mi ha scelto come madre". 



LE ATTESE DISATTESE DELL'ATTESA 


L’attesa di un figlio comporta per la donna un processo intenso e faticoso di riorganizzazione della propria personalità: un momento caratterizzato da profondi sentimenti di confusione e di insicurezza che la investono nel suo senso d’identità e che spesso tradiscono le aspettative rosee legate alla scelta di avere un figlio. All'entusiasmo di diventare mamma, infatti, si associano i timori legati sia agli irreversibili cambiamenti che l’arrivo di un figlio produrrà nella propria vita che quelli connessi alla potenziale inadeguatezza nell'assolvere i compiti che il nuovo ruolo genitoriale comporta. 

Soprattutto nelle prime settimane, i cambiamenti ormonali e le profonde trasformazioni corporee amplificano questi vissuti contraddittori e ambivalenti, incidendo in modo consistente sulla dimensione psichica della donna. Parallelamente al cambiamento del proprio corpo che si prepara ad accogliere e nutrire il feto infatti, si rende necessario anche un ampliamento del proprio spazio mentale, indispensabile alla donna per costruire l’immagine mentale del nascituro. Questo processo, implica un’intensa fase di cosiddetta “regressione”. E’ come se la donna, dal punto di vista psichico, venisse catapultata gradualmente nel suo passato e fosse costretta ad un viaggio a ritroso nelle precedenti fasi del suo sviluppo psicologico. 

Molti autori teorizzano la sovrapposizione di questa fase con la tendenza all'ipersonnia che molte donne manifestano nel primo trimestre: per alcuni psicoanalisti in particolare, il sonno agirebbe come una sorta di meccanismo difensivo finalizzato a “mettere a tacere” l’ambivalenza provata (ovvero l’oscillazione tra la felicità per la gravidanza e il senso di colpa per alcuni sentimenti di rifiuto nei confronti della maternità). 

“Ho trascorso le prime otto settimane di gestazione a letto. La mia gravidanza procedeva regolarmente e nessun medico mi aveva prescritto il riposo ma io mi sentivo schiacciata da un terrificante senso di stanchezza che mi impediva di aprire gli occhi. Mi obbligavano a svegliarmi per mangiare e fare una doccia ma io ne avrei fatto volentieri a meno”. Elisa 

I sogni in gravidanza 


Questa forma di regressione investe in modo preminente anche il mondo onirico: le emozioni confuse e contrastanti connesse alla futura nascita e ai nuovi aspetti identitari (diventare mamma) che vanno emergendo infatti, superano il controllo esercitato dalle difese psichiche e confluiscono nei sogni, dove vengono rappresentate simbolicamente. Spesso ai sogni rosei in cui si stringe tra le braccia il proprio bambino se ne alternano altri di natura diametralmente opposta in cui si riattivano ansie e frustrazioni connesse al proprio ruolo di figlia o a quello emergente di madre. 

“Durante il primo trimestre facevo un sogno ricorrente: ero seduta sul bordo di una piscina; l’acqua era altissima; temevo di cadere e di perdere il bambino. Mentre cercavo di non perdere l’equilibrio sentivo una mano sulla spalla: mi voltavo e c’era mia madre. Non riuscivo a capire se volesse aiutarmi o intendesse spingermi giù. Nella maggior parte dei casi mi svegliava mio marito perché mi sentiva urlare nel sonno” Elena 

Andare incontro al proprio passato obbliga a fare i conti con alcuni di quei nodi irrisolti (prevalentemente con le figure genitoriali) che albergano in ogni individuo e che spesso sono di natura conflittuale. Implica anche ripercorrere a livello del profondo la propria infanzia e la bambina che si è state e fare i conti con i nuovi compiti che si stanno per assumere (di attaccamento, nutrizione, protezione...) 

“Spesso la notte mi sveglio di colpo, agitata e spaventata, senza più riuscire ad addormentarmi. Non ricordo cosa ho sognato, ma ho bisogno di toccarmi il ventre per assicurarmi che il mio bambino stia bene” Giulia 

Soprattutto con l’approssimarsi del parto, i sogni riflettono alcune fantasie molto comuni nell'immaginario di una gestante: il timore per il dolore e la sofferenza fisica, l’ansia per lo stato di salute del nascituro, i vissuti connessi al distacco dal bambino (che talvolta generano un vissuto di nostalgia del pancione nelle settimane successive al parto). 

“L’incubo peggiore che abbia fatto quando ero incinta del mio primo figlio riguardava il momento del parto: dopo un travaglio estenuante, il ginecologo mi porgeva il mio bambino appena nato perché lo attaccassi al seno, mentre l’ostetrica cercava di strapparmelo via dicendo che era suo e che il mio bimbo era nato morto” Alessandra

Parafrasando liberamente Freud, il padre della psicoanalisi che soleva definire il sogno “la via regia per l’inconscio”, potremmo dire che in gravidanza i sogni rappresentano la cassa di risonanza del tumulto interiore.

Accompagnamento alla nascita 


Durante i percorsi di accompagnamento alla nascita, lavorare con i sogni, permette di far emergere conflitti irrisolti e ridimensionarne i vissuti negativi ad essi connessi, prevenendo l’instaurarsi di forme psicosomatiche e/o depressive. Sognare di non riuscire ad allattare il proprio bambino, ad esempio, per quanto angosciante, spesso nasconde solo il comune timore di non essere all'altezza di nutrire il nascituro; sognare che qualcuno lo rapisca o lo strappi dalle braccia dopo il parto potrebbe dare simbolicamente voce alle emozioni angoscianti connesse alla fine della fase di fusione con il proprio bambino.
Questo lavoro di sostegno promuove nella donna l’accettazione di alcuni limiti, l’acquisizione di nuove consapevolezze e l’attivazione di risorse fondamentali per l’assunzione del nuovo ruolo genitoriale. 
Al di la delle teorizzazioni appena riportate o della terminologia tecnicicistica utilizzata, l’aspetto su cui si vuole puntare il riflettore riguarda l’intenso sconvolgimento che questo meraviglioso evento del ciclo di vita di una donna comporta nel suo mondo psichico. 
Questo processo è estremamente delicato perché influenzerà in modo determinante la precoce relazione di attaccamento che si verrà a creare tra madre e figlio. E’ in questa fase infatti, che nella mente della donna si forma la rappresentazione mentale del suo bambino. 
La stessa regressione è funzionale a questo scopo perché avvicina la donna ai bisogni del nascituro. L’aumento di estrogeni ed endorfine contribuiscono in modo determinante al processo descritto, promuovendo con l’avanzare della gravidanza, la capacità della donna di “ascoltare” il proprio bambino (soprattutto a partire dalla percezione dei movimenti fetali), capacità simile a quella che Stern definiva sintonizzazione affettiva.

Il ruolo del partner 


E’ importante che la donna in attesa sappia che i cambiamenti descritti sono assolutamente fisiologici, tipici della fase che sta attraversando e che scompariranno con la nascita del bambino. E’ altresì importante sostenere la futura madre ad esaminare le paure più profonde, ad entrare in contatto con esse e ad imparare a gestirle. 
Un ruolo fondamentale in questo compito lo riveste in primo luogo il partner che dovrebbe svolgere la funzione di un “grande contenitore” delle fantasie arcaiche della donna, aiutandola ad elaborare le angosce ad esse sottese. Il padre ha la delicata funzione di sostenere la sua compagna in questo magico e faticoso viaggio dentro se stessa: un viaggio che le consentirà di entrare in contatto con il mondo del suo bambino e di imparare a coniugare l’idea del figlio immaginato con quello reale che cresce dentro di lei. 
La gravidanza è l'esperienza più affascinante ed emotivamente travolgente della vita di una donna: viverla con un compagno di viaggio attento e premuroso, la rende, se possibile, ancora più avvincente. Permette di abbandonarsi con serenità alle emozioni più profonde, di godere del panorama fuori da finestrino e di guardare alla meta con fiducia, senza il bisogno di allacciare le cinture.

martedì 11 marzo 2014

Consapevolezza della Paura. Il primo passo per il Cambiamento.


Cosapevolezza della paura

Una donna si guarda allo specchio, ma al posto della sua immagine riflessa vede una bambina. Quella bambina decide di interrogarsi, un po’ per gioco, un po’ per fare i conti con quell'anima ludica talvolta mortificata dalle incombenze quotidiane, sul significato di quello che le accade intorno. E sceglie di farlo con l’atteggiamento illusorio ed infantile di chi ha tutta la vita davanti e pensa di poterla vivere a modo proprio, scegliendo senza aspettare di essere scelti, vivendo senza lasciarsi sopravvivere, continuando a stupirsi delle aberranti azioni dell’uomo senza assuefarsi alla sua follia.

venerdì 7 marzo 2014

Il Contratto di Coppia. Quando rinegoziare le Regole del Rapporto.

"A volte penso di amarlo ancora. Di notte, quando ormai è troppo tardi per continuare a sognare e troppo presto per ritornare ai doveri della routine quotidiana. Quando il soffitto non ha più niente da regalare all'immaginazione e l’immaginazione ha esaurito tutte le sue riserve di fantastiche illusioni da proiettare sul soffitto. E’ in quei momenti che, timido, si affaccia quel pensiero, approfittando delle difese assopite e della distrazione della ragione. E’ un pensiero furtivo, con un non so che di clandestino, che sopraggiunge di soppiatto e che ogni volta mi coglie impreparata. Mi sorprende quando sento la sua fragorosa risata nell'altra stanza e mi immagino con lui sul divano a ridere delle battute di quell'esilarante commedia in bianco e nero. 

venerdì 28 febbraio 2014

Il Lutto. Alla Ricerca del Tempo Perduto


Elaborazione del lutto

"Quel giorno la sua assenza faceva più rumore del solito. Non riuscivo a sopportare il frastuono di quel silenzio. Mi sentivo una tossicodipendente di emozioni. L’astinenza prolungata  dalla sua voce, dal suo profumo, dalle sue manie per l’ordine e la precisione, mi stavano scavando l’anima. Lo sguardo si perdeva in fondo alla stanza, alla ricerca di un flebile indizio della sua presenza che potesse provare a consolare l’assordante grido del mio dolore; sembrava non ve ne fosse traccia e che non vi fosse niente capace di attenuare lo squarcio della mia anima.
L’odore della sua pelle era svanito dalla sua vestaglia e dal suo cuscino; tutte le sue cose erano state lavate e riposte nell'ordine che a lei piaceva tanto rispettare. Corsi in cucina: ricordai che lei era solita preparare le pietanze in quantità maggiori di quanto non ce se servissero. 

lunedì 24 febbraio 2014

A letto con il nemico. Il Manipolatore Affettivo


Sai amore…pensavo…ormai siamo insieme da cinque anni, forse è il momento di consolidare il nostro rapporto. 

In che senso? Cosa intendi dire esattamente? 

Beh, ormai entrambi abbiamo concluso gli studi e siamo riusciti a trovare un’occupazione gratificante ed economicamente soddisfacente. Non è emerso anche in te il bisogno di progettare una vita insieme? D’altra parte anche tu, in passato, avevi espresso il desiderio di vivere con me non appena avessimo raggiunto una stabilità economica.

Spiegati meglio: mi stai parlando di matrimonio? 

giovedì 20 febbraio 2014

Dalla Negazione all'Accettazione. Raccontare il Dolore per trasformarlo

Dalla negazione all'accettazione.

"Nella vita ho perso molte cose. Alcune a causa della mie fragilità, altre a causa dell'ingratitudine altrui, altre ancora semplicemente per distrazione. Così nel tempo ho collezionato cumuli di occhiali, chiavi e ambizioni smarrite. Ho lasciato alle mie spalle numeri di telefono, indirizzi e promesse. Ho dimenticato inviti e sottovalutato opportunità. Ma, soprattutto, sono diventata la regina delle occasioni mancate. Quella che pensa che c’è sempre tempo per rimediare, incontrare, confrontarsi e ricominciare. Quella che rimanda una telefonata, che posticipa un incontro, che rinvia un appuntamento. Quella che “tanto c’è tempo ed ora ho faccende più urgenti da sbrigare”.
Fino a quando non arriva quella notizia inattesa che ti obbliga a fermarti e a fare i conti con ciò che non avresti mai voluto affrontare; quel momento che blocca lo scorrere della tua esistenza e ti costringe a rimettere tutto in discussione; quell'evento che ti obbliga a fare i conti davvero con quel devastante vissuto di perdita e con il travolgente senso di solitudine che ne deriva. 

sabato 15 febbraio 2014

Tutta colpa del Principe Azzurro. Dall'Innamoramento all'Amore.



"In principio fu Terence. Bavero alzato sotto i lunghi capelli neri: ribelli e anticonformisti almeno quanto quel suo modo di stringere la sigaretta tra le dita. Con il suo sguardo enigmatico e la sua aristocratica spavalderia, era capace di leggendarie promesse d’amore e sorrisi conturbanti. Affascinante, misterioso e irriverente. Sognavi di diventare una “signorina tutte lentiggini” ignara di quanti guai ti avrebbe portato in futuro quella "sindrome da crocerossina" che andava emergendo.
Più avanti è arrivato Edward con il suo cavallo bianco, le rose e la spada sguainata verso il cielo dando nuova linfa alle tue aspirazioni di moderna Cenerentola: una pretty woman in procinto di essere salvata dalle bruttezze del mondo ed essere condotta nel castello dorato. Hai consumato la VHS, trascorrendo interi pomeriggi in attesa di quel bacio proibito che avrebbe cambiato tutto. Inchiodata allo schermo fino ad imparare tutte le battute a memoria, fino a convincerti che sarebbe potuto accadere anche a te: perché quando aneli da una vita di essere salvata dalla torre in cui ti hanno imprigionato, pensi semplicemente di meritartelo.